Il rebus del trasporto pubblico: limpegno per migliorare i servizi si scontra con croniche difficoltà
Pubblicato il 11 aprile 2025 • Comunicati stampa
La Provincia è impegnata a comporre il mosaico del trasporto pubblico dei prossimi anni. Un lavoro complesso e impegnativo da applicare alla geografia dell’astigiano, fatta di piccoli centri collinari e frazioni con pochi residenti. Il punto della situazione è stato fatto, nel corso di una conferenza stampa, dal consigliere delegato Davide Migliasso, dal dirigente Edoardo Tobaldo, con l’assistenza dei funzionari regionali Mauro Rolla (trasporti) e Stefano Banaudi (Agenzia mobilità piemontese).
Le competenze dell’Ente non sono più dirette, ma delegate dalla Regione Piemonte con la legge regionale 1 del 2000 che ha modificato compiti e modalità di gestione del trasporto locale sul territorio piemontese. Asti fa parte del bacino sud-est composto anche dalla Provincia di Alessandria, dai due Comuni capoluogo, più Casale. “Le attività vengono svolte non più in prima persona dalla Provincia di Asti, - dice il consigliere delegato Davide Migliasso - ma il nostro ruolo è compreso in un sistema più ampio. Proposte e decisioni sui temi di trasporto delle persone vengono coordinate e regolamentate dall’Agenzia della mobilità piemontese”.
L’organizzazione del trasporto, concordata nelle assemblee e commissioni tecniche di bacino, si riassume in quattro punti: adeguamento dei livelli di servizio, rivalutazione dei collegamenti sospesi o soppressi, azioni politico-amministrative per nuovi servizi, miglioramento della comunicazione, politiche per favorire la transizione ecologica e mobilità sostenibile. L’adeguamento dei servizi è un tema ricorrente per garantire una mobilità per tutti – sottolineano gli uffici provinciali – inoltre ci si adopera per favorire una riapertura di tratte ferroviarie interrotte, quali: l’Asti-Casale, la linea di Chivasso, la tratta Castagnole Lanze-Alessandria.
“Per il trasporto pubblico è un momento storico – dichiara il presidente Maurizio Rasero -, siamo in attesa del bando di gara che individuerà l’impresa di trasporto a cui affidare, per il prossimo decennio, il servizio pubblico nel nostro territorio. Con gli altri enti di bacino – conclude -dovremo adeguare la mobilità astigiana alle esigenze degli utenti e valutare i correttivi da apportare per avere un piano che rispecchia la realtà”.
Con l'Agenzia della mobilità piemontese e le aziende del consorzio Coas si è concordato di intensificare la circolazione dei mezzi, in particolare negli orari non frequentati dagli studenti. “La sperimentazione è partita dal nord astigiano – puntualizza Migliasso - con nuovi collegamenti per i comuni di Cocconato e Castelnuovo Don Bosco”. Un altro progetto in itinere, in attesa dei finanziamenti, è il “servizio a chiamata”: si dovrà attuare con mezzi di trasporto idonei a raggiungere in sicurezza i piccoli centri collinari e le frazioni dove risiedono persone anziane. “L'obiettivo rimane quello di individuare le migliori soluzioni per avvicinare la popolazione al trasporto pubblico per tutti – dice la Provincia in una nota- anche per chi ha difficoltà a muoversi autonomamente. Per questo motivo sono stati mantenuti negli anni, attraverso appositi accordi, i servizi di adduzione comunale e il servizio speciale a chiamata per i soggetti con gravi difficoltà motorie”.
Infine, come previsto dalla vigenti leggi regionali, gli uffici si occupano di prevedere servizi di trasporto pubblico non di linea su strada: in particolare il noleggio da rimessa di autovetture con conducente e le licenze per il servizio taxi. Per questo tipo di servizio gli uffici sono al lavoro per aggiornare il regolamento e allinearlo alla legge. Infine, lo sportello locale rilascia su richiesta le tessere “Bip” di libera circolazione sui mezzi pubblici a persone con invalidità oltre il 67 per cento.